Perché siamo degli appassionati terminali di musica e lettura, prima di tutto.

Di tutto ciò che è LIBERA espressione. In un’epoca come questa dove ogni cosa è a disposizione, libera appunto, ma senza alcun tipo di controllo o di filtro, quindi difficilmente raggiungibile senza una guida, senza una direzione.

Perché è da quando abbiamo preso possesso della ragione che non smettiamo di essere curiosi, di cercare cose nuove, meno note. Non ci fermiamo MAI, davanti a niente e nessuno.

Quindi, dopo aver letto l’ennesima testimonianza di prima mano da parte di gente che non sapeva nemmeno dove stava di casa (il riferimento è Journey To The Center Of The Cramps, ovvero la biografia dei mitici Cramps di Dick Porter recentemente tradotta in Italia dai ragazzi di Goodfellas) ma era sicura di quello che faceva, ovvero riportare a galla il suono più malato degli anni ’50, quello delle B-sides di rari ed innominabili 45 giri di rockabilly; e centrifugarlo con gli horror comics e il clima urbano e degradato della New York di metà anni settanta. Erano talmente convinti che, alla fine, hanno avuto ragione loro. In barba a tutti!

E così siamo anche noi. Non ci interessa minimamente, per il momento, avere un obiettivo preciso o, meglio, un punto di arrivo. Ci godiamo il viaggio. Vogliamo condividere i nostri soliti ed insoliti ascolti e letture (tutti, per noi, ineludibilmente da CINQUE STELLE e quasi irrimediabilmente PERDUTI) con quanta più gente possibile. Nel mare magnum indistinto della rete globale occorre più che mai una guida all’ascolto ed alla lettura. Occorrono punti fermi.

Proveremo ad essere un filtro, un catalizzatore magari; con i nostri punti di vista e la nostra attitudine proveremo a fare grandi passi, ad assicurarci le cose migliori che ci sono sul nostro pianeta (per gli altri, vedremo) anche in quest’epoca confusa e infelice.

Non è cosa da poco, lo sappiamo.

Se funzionerà saranno i lettori a dirlo, che sono liberi di criticare o suggerire quello che vogliono.

Allacciate le cinture, si parte.

GLI STELLARI

domenica 23 ottobre 2016

40 WATT SUN - Wider Than The Sky
(CD Radiance Records)


Aspettavo con trepidazione questo disco dei 40 WATT SUN sicuro di un disco speciale.
Così è, in effetti.
La band è maturata in maniera esponenziale; si è ripiegata su se’ stessa da un lato e dall’altro si è lasciata andare ad infinite, mantriche distese di emotività elettrica magistralmente orchestrate in un oceano di intense esperienze di tersa lucidità musicale.
I brani, perché sebbene durino tutti e sei circa dieci minuti ciascuno, di questo si tratta; hanno una formula che segue la consueta struttura evolutiva ma fluttuano su sconfinate oasi elettro-acustiche di una compiutezza difficilmente eguagliabile da chiunque oggi in campo rock.
Parole forti ma questo è proprio ciò che penso.
Provate ad immaginare il SONGS:OHIA di Loneliness, ugualmente dolente e sconfitto, e le pagine migliori degli SLOWDIVE (scegliete pure voi tra Souvlaki e Pygmalion) con cascate elettriche o elettro-acustiche che si integrano magistralmente nel magma di emozioni che compongono questo autentico manifesto slowcore e cantautorato di fine scuola americana di seconda generazione (slackness).
Davvero difficile fondere in maniera mirabile due generi (?!?) così distanti eppure in questo disco si raggiunge lo zenith conosciuto sino ad oggi.
Si va’ ben oltre la perfezione formale, l’ispirazione è magica ed è al servizio della canzone, dell’esigenza di raccontare e raccontarsi. E si sente, senza ombra di dubbio.
Ne escono ormai pochi di dischi così compiuti, originali e, perché no, moderni nel loro classicismo.
Descrivere quello che si prova all’ascolto di simili bellezze è arduo un po’ come raccontare in punta di piedi la perdita dell’innocenza, l’entrata nella vita da adulti con tutte le responsabilità che questo comporta.
L’incedere in slow-motion (una costante) metabolizza l’intensità dello scorrere del tempo, nella vita reale come nel racconto stesso della band guidata dalla calda voce nitida e pastosa di Patrick Walker che conferisce il necessario spleen esistenziale per dare credibilità al suo percorso, intimo e personale.
Non è necessario citare i brani o un brano in particolare perché il disco va’ ascoltato nella sua interezza e funziona a meraviglia proprio con l’ininterrotta sequenza dei brani proprio come l’hanno pensata i 40 WATT SUN.
Credetemi, magia allo stato puro: estasi ed incanto.
CAPOLAVORO.

Reverberend

Nessun commento:

Posta un commento