KLIMT 1918
– Sentimentale / Jugend
(2CD
Prophecy Productions)
Sono passati otto anni buoni dal precedente lavoro dei
romani Klimt 1918, e il titolo che portava (Just In Case We’ll Never Meet
Again) cominciava ad essere sinistramente profetico. Per nostra fortuna la band
è ritornata tra noi e con un doppio disco, oltretutto. Marco Soellner,
mastermind dei Klimt 1918, ha recentemente spiegato che l’inattività del gruppo
è stata una conseguenza di varie vicissitudini vissute dai vari componenti
negli ultimi anni e molte di queste storie sono finite nei brani di
Sentimentale / Jugend.
Dopo tre albums di elevata qualità (ed un mini cd
autoprodotto) i Klimt 1918 sono riusciti nell’impresa di superarsi e di
regalarci il loro apice compositivo. Erroneamente inseriti nel calderone metal,
probabilmente a causa del fatto che hanno sempre inciso per labels che trattano
in primis quel genere, i romani sono invece i più importanti esponenti di un
suono che ha le proprie radici nel post punk degli anni ’80. E lo sono a livello
internazionale: nessuno ha la loro credibilità e la loro creatività in questa
materia.
Disponibile in doppio cd con formato hard book che esalta il
meraviglioso artwork di Paolo Soellner ed in download digitale (ma con un brano
in meno), Sentimentale / Jugend è un vero monumento sonoro davanti al quale è
difficile non rimanere estasiati.
L’aria che si respira è quella a cui il gruppo ci aveva già
abituato: la Berlino degli anni Settanta, la sensazione di accerchiamento e di
una vita stretta da confini invalicabili, il grigiore di esistenze affogate
dalla paura e dalla guerra fredda. Il titolo del disco è ispirato ad un
progetto musicale che vedeva coinvolti Alexander Hacke (futuro Einsturzende Neubauten) e Christiane Vera
Fleischerinow, l’autrice de Noi, I Ragazzi dello Zoo di Berlino.
Il primo cd, Sentimentale, ci culla in un magma sonoro
carezzevole e sfuocato, l’iniziale Montecristo è emblematica di tutto il disco,
nel suo incedere melanconico e riverberato e ci solleva fino al cielo nel suo
crescendo emozionale. Lo stesso vale per La Notte, cantata in italiano, e
Belvedere, le cui grigie melodie sono capaci di trasmettere sensazioni di
vertigine e meraviglia. Certo, possiamo riconoscere le fonti alle quali il
suono dei Klimt 1918 si abbevera: Banshees, Cocteau Twins, Jesus And Mary Chain,
il dark di Sisters Of Mercy e Red Lorry Yellow Lorry, ma la personalità del
gruppo ed il risultato sono ampiamente al di sopra della somma delle parti. Lo
dimostra la cover di Take My Breath Away (si, proprio quella di Top Gun!) che
acquista uno spessore ed un’atmosfera degne di Bowie, più che di Moroder…
Ottima la scelta produttiva di lasciare il cantato “dentro”
il suono e non “davanti”: in questo modo i brani acquistano una luce
riverberata ed avvolgente, come succedeva negli anni Ottanta nei capolavori
indimenticati del post punk più cupo.
Il secondo cd, Jugend, inizia con la meravigliosa Nostalghia
che funziona un po’ come trait d’union tra le due parti e poi si diversifica
con suoni più secchi e diretti. Sant’Angelo (The Sound & The Fury), Unemployed
& Dreamrunner e The Hunger Strike (dove compaiono anche i fiati ad
impreziosire il tutto) sono piene di quella sensibilità pop che ha fatto la
fortuna di gente come gli U2, ma sempre immerse in una liquida malinconia che
fa accapponare la pelle ed esplodere di gioia il cuore. Si arriva così a
Resig/Nation, forse il brano più importante del disco, di una bellezza
abbacinante e a Juvenile che inietta nelle vene dei Klimt 1918 una splendida
sostanza sixties, ampliando ancora il range sonoro della band.
Ultima citazione per la bellissima (avete notato quante
volte ho scritto di bellezza, in riferimento a questo disco? Lo merita,
eccome.) Stupenda e Miserabile Città che mette in musica le parole di Pier
Paolo Pasolini (sono tratte da Il Pianto della Scavatrice): un omaggio
elettrico quasi sacrale alla città di Roma, un brano da brividi, credetemi,
pura emozione.
Al termine dell’ascolto si rimane come svuotati,
esterrefatti e emozionati come dopo un’impresa quasi fatale. Unico rimedio:
ascoltarlo ancora e ancora. Lo ripeto: Sentimentale / Jugend è un lavoro di
caratura superiore, un inarrivabile Olimpo dove rifugiarsi dalle intemperie del
mondo.
Mi erano mancati molto, ora lo so.
Mi auguro solo di non dover aspettare altri otto anni per un altro disco
dei Klimt 1918.
Edvard von Doom
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