AA.VV. - Another Splash Of Colour, New Psychedelia In Britain 1980-1985
(3CD Cherry Red Records)
All’inizio degli anni ottanta in Inghilterra c’era una
strana situazione musicale sia a livello indipendente sia a livello major: il
punk (Sex Pistols, Clash, Damned,….) ormai era stato assorbito ufficialmente
dal sistema massificato delle multinazionali ed aveva perso completamente tutto
il suo potere eversivo e si stavano creando alcuni interessanti sviluppi
postumi che, storicamente, siamo soliti definire post-punk unitamente ad un
certo recupero di sonorità rivolte al passato degli anni d’oro (1967 / 1968)
con uno sguardo speciale alla psychedelia filtrata attraverso una personalità
tutta inglese con molto humor ed appeal pop con aromi new-wave ancora ben presenti!
Per cercare di fotografare perfettamente questo periodo
confuso ma di particolare fermento la multinazionale WEA nel 1981 ha dato alle
stampe un vinile (A splash of colour)che
comprendeva tutti i maggiori artisti che operavano in Inghilterra all’epoca ed
includeva tutti gli aspetti di questa anomala situazione: si passa dagli
emergenti High Tide, eccellente meteora indie-psycho-pop da non confondere con
i più titolati e seminali pionieri progressivi di psychedelia dura capitanati
da Tony Hill quindici anni prima, ai sapori decisamente più pop-psychedelici con
connotazioni crepuscolari dei Mood Six allo humor tipicamente inglese dei più
originali Times e del loro bizzarro leader Ed Ball sino ad arrivare ai più
garage-beat Barracudas ed ai più fortunati del lotto Doctor & the Medics
(chi non ricorda il tormentone dai forti sapori sixties Spirit in the sky?).
A quei tempi tutto girava intorno a clubs come il Groovy
Cellar che aveva aperto a Londra in Kings road e successivamente l’Alice in
Wonderland, nella stessa sede, che ne ereditò il pubblico ed a negozi vintage come
il Regal in Kensington Market dove venivano riprese con molta passione le forme
ed i colori che erano appartenuti a Mary Quant, Barbarella ed Emma Peel due
decenni prima.
Si respirava un’aria fresca e nuova anche se permeata di riferimenti
di un’altra epoca ed una moltitudine di pubblico ricettivo seguiva con
interesse le vicende legate a figure centrali come quella di Anne-Marie Newland
che gestiva Sweet Charity (una sezione all’interno di Regal), ed a quel tempo era
la partner del proprietario e designer della boutique Andrew Yiannakou, nonché
suonava anche la batteria negli High Tide, ovvero una delle band di punta di
quell’epoca piena di gioia e colori.
Il negozio si è costruito una reputazione invidiabile
intorno ad artisti come Bono, Anne Lennox, Paul Weller, Paul Young che
passavano e compravano i loro vestiti molto cool e venivano fotografati
dall’affermato Ted Polhemus in quel momento famoso street-fashion osservatore e
sostenitore della causa.
Oggi, in tempi di ristampe ed approfondimenti, la Cherry
Red Records ha pensato di assemblare uno splendido box triplo (64 tracce in
totale e tutte per la prima volta su cd!) per riassumere ed espandere in
maniera esaustiva l’ondata di revival psychedelico inglese di inizio anni
ottanta già contemplata parzialmente in A
splash of colour nel 1981.
La maggior parte degli artisti presenti ricorda molto da
vicino le atmosfere tipiche di etichette d.i.y. del periodo come la Postcard
Records (Aztec Camera, Josef K e Orange Juice tra le bands più note nel suo
esile catalogo) che ha iniziato e concluso la sua attività all’inizio degli
anni ottanta ma ha lasciato un’impronta indelebile nel sentiero proseguito con
notevoli risultati da altre etichette come la Sarah Records e, all’inizio, la
più nota Creation Records di Alan McGee (produttore che ha lanciato Jesus &
Mary Chain, Primal Scream ed Oasis tra gli altri!!) presente in questo box con
il seminale hit dei Revolving Paint Dream del 1984 Flowers in the sky.
Ci sono poi, tra le aggiunte più meritevoli, perle come la
versione dei Damned, sotto il falso nome di Naz Nomad & the Nightmare, di I have too much to dreams (last night)
(originariamente degli immensi Electric Prunes), il primo bellissimo singolo
dei Green Telescope, Two by two, di
Lenny Helsing (futuro leader dei fantastici Thanes), ci sono anche i Prisoners
(ovvero gli Oasis qualche anno prima della loro nascita con più grinta e con
molta meno fortuna!) con Reaching my head,
prezioso brano tra garage-beat e psychedelia presente originariamente in un
raro E.P. del 1984 condiviso con Sting-Rays, Tall Boys e Thee Milkshakes del
mitico Billy Childish ed uscito su Big Beat Records.
Ci si perde piacevolmente in questa colorata giostra di
memorie new wave, power pop, psychedelic rock e mod revival ricordando che
anche nel Regno Unito in quegli anni c’era parecchio movimento
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