Perché siamo degli appassionati terminali di musica e lettura, prima di tutto.

Di tutto ciò che è LIBERA espressione. In un’epoca come questa dove ogni cosa è a disposizione, libera appunto, ma senza alcun tipo di controllo o di filtro, quindi difficilmente raggiungibile senza una guida, senza una direzione.

Perché è da quando abbiamo preso possesso della ragione che non smettiamo di essere curiosi, di cercare cose nuove, meno note. Non ci fermiamo MAI, davanti a niente e nessuno.

Quindi, dopo aver letto l’ennesima testimonianza di prima mano da parte di gente che non sapeva nemmeno dove stava di casa (il riferimento è Journey To The Center Of The Cramps, ovvero la biografia dei mitici Cramps di Dick Porter recentemente tradotta in Italia dai ragazzi di Goodfellas) ma era sicura di quello che faceva, ovvero riportare a galla il suono più malato degli anni ’50, quello delle B-sides di rari ed innominabili 45 giri di rockabilly; e centrifugarlo con gli horror comics e il clima urbano e degradato della New York di metà anni settanta. Erano talmente convinti che, alla fine, hanno avuto ragione loro. In barba a tutti!

E così siamo anche noi. Non ci interessa minimamente, per il momento, avere un obiettivo preciso o, meglio, un punto di arrivo. Ci godiamo il viaggio. Vogliamo condividere i nostri soliti ed insoliti ascolti e letture (tutti, per noi, ineludibilmente da CINQUE STELLE e quasi irrimediabilmente PERDUTI) con quanta più gente possibile. Nel mare magnum indistinto della rete globale occorre più che mai una guida all’ascolto ed alla lettura. Occorrono punti fermi.

Proveremo ad essere un filtro, un catalizzatore magari; con i nostri punti di vista e la nostra attitudine proveremo a fare grandi passi, ad assicurarci le cose migliori che ci sono sul nostro pianeta (per gli altri, vedremo) anche in quest’epoca confusa e infelice.

Non è cosa da poco, lo sappiamo.

Se funzionerà saranno i lettori a dirlo, che sono liberi di criticare o suggerire quello che vogliono.

Allacciate le cinture, si parte.

GLI STELLARI

sabato 3 dicembre 2016

FAY HALLAM - House Of Now
(CD Well Suspect Records)


Mi sono innamorato di FAY HALLAM nel lontano 1985 quando ho comprato il primo disco, Rhythm And Soul , dei suoi MAKIN’ TIME: è stato il classico colpo di fulmine.
Con il passare degli anni non mi ha mai tradito proponendo SEMPRE musica originale ed esclusiva, magari non per tutti ma per tanti sicuramente.
Sono anche andato a Londra a trovarla quando era felicemente sposata con GRAHAM DAY (dispotico leader dei PRISONERS) e suonavano insieme in quella miracolosa band chiamata PRIME MOVERS che macinava solido hard-progressive-beat che, in alcuni casi, ricordava i primi DEEP PURPLE, quelli di Shades Of…, con FAY a fare egregiamente la parte di JOHN LORD.
Il matrimonio, probabilmente impossibile, è fallito ma FAY non si è persa d’animo ed ha continuato a comporre il suo fantastico sound ora con influenze della migliore JULIE DRISCOLL ora con profumi bossa-jazz delicati ed eleganti (come nell’ultimo splendido Corona dell’anno scorso).
A differenza di GRAHAM DAY che è rimasto ancorato al sound di sempre quindi fortemente influenzato dal garage dei medi sessanta, da JIMI HENDRIX e dalle colonne sonore di oscure serie televisive di quegli anni (come dimostra anche l’ultimo disco a nome THE SENIOR SERVICE ovvero The Girl In A Glass Case) FAY ha modificato il suo modo di comporre senza tradire le influenze iniziali quindi tenendo ben stretti i riferimenti ai mitici anni sessanta ma inglobando anche influenze più legate agli anni settanta (certo progressive inglese di scuola BRIAN AUGER ed i suoi TRINITY) come anche influenze di certa Bossanova dai sapori più malinconici e riflessivi.
Penso che proprio ora FAY stia raccogliendo grandi soddisfazioni con un più ampio consenso di pubblico, profondamente meritato, e con questo nuovo ed inaspettato House Of Now la situazione non potrà che migliorare per lei.
Da notare che l’etichetta è la WELL SUPSECT ovvero la nuova etichetta di EDDIE PILLER che con GILLES PETERSON ha fondato in passato la storica ACID JAZZ RECORDS dando origine a praticamente tutto ciò che è successo dopo in ambito grooves, world, comprese tutte le derive garage-beat di ciò che è rimasto di quella scena.
House of now inizia immediatamente con un irresistibile groove cadenzato e coinvolgente che apre il brano all’entrata della voce calda e pastosa di FAY che, al solito,  ci guida attraverso meraviglie sonore dal sapore caraibico ed inaspettato.
Do You Know How To Love me ci regala un classico refrain memorabile ed ancora la magica voce di FAY sugli scudi: una ballata davvero splendida e da ascoltare a nastro.
Ascoltare un disco di FAY HALLAM mi dona una sensazione bellissima paragonabile a quando si torna a casa dopo una giornata di lavoro. E’ difficile scriverlo in altri modi. Spero riusciate a comprendere ciò che voglio dire. Una sensazione di calore avvolgente, di coccole, di affetto.
Drowning prosegue al meglio con un’altra ballata dallo stampo classico, con voce trattata e le note che scorrono veloci lasciando un segno indelebile.
Non voglio descrivervi tutti e tredici i brani, voglio lasciarvi la sorpresa di scoprirli durante l’ascolto.
E’ tutto al posto giusto in questo disco, di stampo classico, ma c’è una stupenda sensazione di freschezza che solo i grandi riescono a creare componendo un brano dalla struttura tradizionale.
Ed è proprio questo che, almeno ai miei occhi, rende FAY HALLAM una musicista tra le migliori di oggi.
Ha sempre seguito la sua strada raccogliendo sicuramente meno di quanto abbia seminato ma questo non è MAI stato un problema.
Continuerà SEMPRE così, seguendo il suo cuore e la sua passione di sempre: la musica.
Non è detto che magari, meglio tardi che mai, potrebbe pure avere dei riscontri inaspettati.
Ma questo ribadisco, da molto tempo è una certezza, non è mai stato un problema e non lo sarà neanche in futuro. Al prossimo appuntamento cara FAY e grazie per questo tuo nuovo dono.
Un dono del cielo ed un artista in stato di grazia.

Reverberend

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