Perché siamo degli appassionati terminali di musica e lettura, prima di tutto.

Di tutto ciò che è LIBERA espressione. In un’epoca come questa dove ogni cosa è a disposizione, libera appunto, ma senza alcun tipo di controllo o di filtro, quindi difficilmente raggiungibile senza una guida, senza una direzione.

Perché è da quando abbiamo preso possesso della ragione che non smettiamo di essere curiosi, di cercare cose nuove, meno note. Non ci fermiamo MAI, davanti a niente e nessuno.

Quindi, dopo aver letto l’ennesima testimonianza di prima mano da parte di gente che non sapeva nemmeno dove stava di casa (il riferimento è Journey To The Center Of The Cramps, ovvero la biografia dei mitici Cramps di Dick Porter recentemente tradotta in Italia dai ragazzi di Goodfellas) ma era sicura di quello che faceva, ovvero riportare a galla il suono più malato degli anni ’50, quello delle B-sides di rari ed innominabili 45 giri di rockabilly; e centrifugarlo con gli horror comics e il clima urbano e degradato della New York di metà anni settanta. Erano talmente convinti che, alla fine, hanno avuto ragione loro. In barba a tutti!

E così siamo anche noi. Non ci interessa minimamente, per il momento, avere un obiettivo preciso o, meglio, un punto di arrivo. Ci godiamo il viaggio. Vogliamo condividere i nostri soliti ed insoliti ascolti e letture (tutti, per noi, ineludibilmente da CINQUE STELLE e quasi irrimediabilmente PERDUTI) con quanta più gente possibile. Nel mare magnum indistinto della rete globale occorre più che mai una guida all’ascolto ed alla lettura. Occorrono punti fermi.

Proveremo ad essere un filtro, un catalizzatore magari; con i nostri punti di vista e la nostra attitudine proveremo a fare grandi passi, ad assicurarci le cose migliori che ci sono sul nostro pianeta (per gli altri, vedremo) anche in quest’epoca confusa e infelice.

Non è cosa da poco, lo sappiamo.

Se funzionerà saranno i lettori a dirlo, che sono liberi di criticare o suggerire quello che vogliono.

Allacciate le cinture, si parte.

GLI STELLARI

sabato 10 dicembre 2016

VV.AA. - Dream Forever
(CD Mojo Magazine Jan.2017)


Non sono solito comprare spesso magazines straniere: reputo le più interessanti, a parte l’inglese SHINDIG! e l’americana UGLY THINGS le inglesi MOJO appunto e UNCUT.
In questo caso mi è caduto l’occhio sul CD allegato a questo numero di Gennaio del prossimo anno alle porte e, siccome non avevo nessuno dei brani contenuti e il tema non mi era indifferente ho ceduto all’acquisto.
In onore di KATE BUSH che dopo trentacinque anni ha creato uno show multi mediale su più livelli, musicale e al tempo stesso visivo, la redazione di MOJO ha pensato di omaggiare gli acquirenti della rivista con un CD di vari artisti contemporanei che vanno da ambientazioni molto cinematiche e tranquille, tradizionali ma con momenti di euforia moderna e moderatamente elettronica.
Chiamatelo pure DREAM POP, perché in fondo così si è deciso di etichettarlo. Almeno la critica.
Un fenomeno che non ha cedimenti di sorta in questa epoca confusa e isterica che forse, tra i sogni e bisogni, nasconde una voglia di serena tranquillità tra un dovere e un impegno impossibili da prorogare.
Ecco allora, da una frase di KATE BUSH un “qualcosa in un sogno tra il sonno e la veglia” tra le pieghe di quelle tenui ed estese pulsazioni che albergano nella più quieta elettronica di stampo indie.
POLICA, con la brezza sensuale di Lately , ritmicamente ondulata abbraccia a meraviglia la moderna alterità pop e mantiene costante una ricerca verso forme differenti di brano condiviso dalla massa operosa.
Una lieve sensazione di benessere quella consegnata da ALBUM LEAF e la loro Never Far che si distingue tra le increspature dell’oceano di insistite armonie.
Ecco quindi le commoventi astrazioni melodiche di Atomos VI  di A WINGED VICTORY FOR THE SULLEN ovvero ADAM WILTZIE degli STAR OF THE LID che collabora per la piece teatrale del 2013, Scored For Wayne McGregor, con lo straordinario pianista e polistrumentista DUSTIN O’HALLORAN stupendoci, come mai prima, con un vellutato paradiso di distese note elegiache.
L’incanto prosegue con la luce romantica e innocente di THE ANCHORESS e la sua Bury Me con un’austera classicità tra quiete e melodia come una delicata cascata di petali di rosa.
Suggestiva, tra minimalismo anni settanta e sconosciute colonne sonore di b-movie dello stesso periodo, e sorprendente tra contrappunti di estrazione classica e magmatico modernismo pop la compositrice e film maker texana (Austin per la precisione) SARAH LIPSTATE in arte NOVELLER e la sua Corridors che ci anticipa il suo atteso debutto A Pink Sunset For No One Released che uscirà il 10 Febbraio per FIRE REC..
Strepitoso anche il disfacimento minimal techno attuato dal trio di estrazione jazz DAWN OF MIDI e la loro The Hills che con un’elegante ripetizione ritmica richiama la perfezione basic channel di MORITZ VON OSWALD e la porta a flirtare con memorie dello stratosferico ARTHUR RUSSELL.
Decisamente più pop oriented ma non certo priva di fascino I Will Follow di AMBER ARCADES che avvolge con la sua dolce solarità sciolta nei ricordi un’estate da non dimenticare.
Potrebbe essere un magico posto dove vivere Porz Goret  raccontato in chiusura con la consueta eleganza e gentilezza da YANN TIERSEN: poche e decise note di elevato contenuto emotivo.
Decisamente consigliato per una visione d’insieme sull’oceano di pop sognante in continuo movimento tra le pieghe della nostra quotidianità.
Buon ascolto…

Fabio Reverberend Avaro

Nessun commento:

Posta un commento