Perché siamo degli appassionati terminali di musica e lettura, prima di tutto.

Di tutto ciò che è LIBERA espressione. In un’epoca come questa dove ogni cosa è a disposizione, libera appunto, ma senza alcun tipo di controllo o di filtro, quindi difficilmente raggiungibile senza una guida, senza una direzione.

Perché è da quando abbiamo preso possesso della ragione che non smettiamo di essere curiosi, di cercare cose nuove, meno note. Non ci fermiamo MAI, davanti a niente e nessuno.

Quindi, dopo aver letto l’ennesima testimonianza di prima mano da parte di gente che non sapeva nemmeno dove stava di casa (il riferimento è Journey To The Center Of The Cramps, ovvero la biografia dei mitici Cramps di Dick Porter recentemente tradotta in Italia dai ragazzi di Goodfellas) ma era sicura di quello che faceva, ovvero riportare a galla il suono più malato degli anni ’50, quello delle B-sides di rari ed innominabili 45 giri di rockabilly; e centrifugarlo con gli horror comics e il clima urbano e degradato della New York di metà anni settanta. Erano talmente convinti che, alla fine, hanno avuto ragione loro. In barba a tutti!

E così siamo anche noi. Non ci interessa minimamente, per il momento, avere un obiettivo preciso o, meglio, un punto di arrivo. Ci godiamo il viaggio. Vogliamo condividere i nostri soliti ed insoliti ascolti e letture (tutti, per noi, ineludibilmente da CINQUE STELLE e quasi irrimediabilmente PERDUTI) con quanta più gente possibile. Nel mare magnum indistinto della rete globale occorre più che mai una guida all’ascolto ed alla lettura. Occorrono punti fermi.

Proveremo ad essere un filtro, un catalizzatore magari; con i nostri punti di vista e la nostra attitudine proveremo a fare grandi passi, ad assicurarci le cose migliori che ci sono sul nostro pianeta (per gli altri, vedremo) anche in quest’epoca confusa e infelice.

Non è cosa da poco, lo sappiamo.

Se funzionerà saranno i lettori a dirlo, che sono liberi di criticare o suggerire quello che vogliono.

Allacciate le cinture, si parte.

GLI STELLARI

domenica 21 agosto 2016

LOS VIDRIOS QUEBRADOS - Fictions
(CD Lion Productions Records)


In una lista delle migliori cose in ambito psychedelic rock non possono non comparire i cileni LOS VIDRIOS QUEBRADOS! Questo è certo.
Provate ad immaginare nel 1967, in Cile (?!?), un gruppo di amici che cerca dapprima di scimmiottare i Rolling Stones e gli Yardbirds ma che subito dopo aver compiuto i primi passi non si accontenta di questo, come la maggior parte delle garage bands americane, ma vuole andare oltre: preso atto che la cueca (danza tradizionale cilena) non può essere cantata in inglese (che per loro è LA LINGUA) decidono di inventarsi un loro suono composto da forti influenze folk, garage fino al midollo ed anche beat ma già profondamente contaminato dalla psychedelia.
E’ così che, con una certa arroganza intellettuale, modificano gli strumenti per ottenere quello che cercano.
Considerando il panorama mondiale dell’epoca risultano ancora originalissimi ed assolutamente attuali; cosa che è subito in evidenza nell’ ascolto del loro unico, splendido, album Fictions.
L’iniziale Oscar Wilde è da considerare un capolavoro assoluto in stile primi Byrds con un suono moody e profondamente epico e con un coro da annali che si stampa immediatamente nella memoria per non abbandonarla più.
Uscito nel 1967 per la RCA records, il disco in questione, interamente cantato in inglese è stato orchestrato dal chitarrista e multi-strumetista Hector Sepùlveda ed è certamente molto più sofisticato rispetto alle altre uscite dell’epoca di qualsiasi parte del globo terrestre.
La malinconica La primavera de miss è un brano, credetemi, di una bellezza commovente, da affiancare alle migliori cose di moody-garage di tutti i tempi, con delle armonie perfette ed un flusso sonoro indimenticabile.
Ascoltate i gorghi elettrici creati dall’acuto suono di chitarra di Fictions crudo come deve essere un vero e proprio anthem garage-punk.
Le influenze gregoriane di Concierto En La Menor, Opus 3 con un bellissimo flauto che accompagna le vellutate voci che si rincorrono tra le trame fiabesche e la sinuosa ritmica creando un pathos unico.
La successiva Introduccion a La Vida Narrad Por Tio Juan  con le complesse ed intrecciate tessiture vocali ne conferma l’originalità e lo spessore.
Impossibile non perdersi piacevolmente tra le delicate volte elettriche di Las Dos Caras Del Amor.
La chiusura con la fantastica performance vocale di Como Jesucristo usa el suyo ne sancisce il valore indiscutibile e rende necessario a chiunque l’ascolto compulsivo.
Il consiglio è quello di eliminare qualsiasi prevenzione iniziale e di concentrarsi sulla sostanziale efficacia dei brani.
SATISTATION GUARANTEED...

Reverberend

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